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al testo di Benny Nonasky
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Il bambino pescava dal suo balcone. All’amo, appeso un foglietto. Passandoci accanto, lo sfiorai con lo sguardo: era disegnato un cuore.
Fino all’ultimo fui tentato, ma non alzai la mano. Non era per me. Se lo era: ho sbagliato come sempre e, come sempre, come pesce in un acquario, aspetto che il cibo mi piombi dal cielo.
(Palumba muta non pot’êsseri serbùta?)
Tu bimbo continua a pescare. Forse sarò più veloce delle mie paure, domani. E se quel pezzo di carta non racchiude le mie iniziali, potrai uccidermi, ma sarà un gesto vano: sono invincibile: ti chiederò perdono e tu diventerai un principe, sconfiggerai la vecchia strega d’Albione, e la conquisterai. Io farò testimone di queste tue azioni, come lo è la tua spada rovente.
Infine, lei sarà rosa di ghiaccio per il tuo ardore, insieme vi inginocchierete e, postino di cromosomi duali, vi consegnerò le luci d’Oriente - vostro tallofita impero – sul quale ricorderete il mio nome, come qualcuno che è passato vicino a un amo e non ha abboccato. |
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